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Via Possidonea, verso un condominio di comunità.

L’inaugurazione

A luglio 2022 abbiamo inaugurato il bene confiscato di Via Possidonea, 53, un palazzo stile liberty interamente recuperato grazie al progetto Impronte a Sud, sostenuto dalla Fondazione Con il Sud e dalla Fondazione Peppino Vismara.

Dentro Impronte a Sud

Negli ultimi 12 mesi sono state tante le attività che si sono svolte in queste mura e, quotidianamente, questo luogo viene attraversato da tante persone.

Vogliamo far sì che questo luogo diventi uno spazio: sia per le persone che fruiscono del bene confiscato sia per le cittadine e i cittadini che vorranno sentirsi parte di una comunità.

 

Insieme e non soli

Ti chiediamo di fermarti un pomeriggio a ragionare su come, quello che facciamo in queste stanze e fuori da qui, possa avere un impatto positivo sulla nostra città.

L’idea è di dare vita a un condominio di comunità, uno spazio dove condividere attività, dialogare con il territorio, ma soprattutto imparare a riconoscerci e a generare iniziative trasformative e cambiamenti positivi.

Cosa faremo il 24 pomeriggio

Giano evento

GIANO – Primo evento formativo si terrà dal 15 al 16 luglio

Restituire bellezza, costruire futuro. Strumenti, strategie e visioni per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie in Calabria è il primo evento formativo di GIANO – Conoscere il passato e guardare al futuro, il progetto del PON Legalità 2014-2020 promosso in collaborazione con Legacoop Calabria e il Forum del Terzo settore Calabria.

Dal 15 al 16 luglio a Limbadi, in provincia di Vibo Valentia, si terrà il primo incontro di formazione con i 30 beneficiari aderenti a Giano che gestiscono i beni confiscati nella nostra regione e che sono quindi destinatari delle attività di consulenza e formazione che forniremo grazie al PON Legalità 2014-2020.

Ma Restituire bellezza, costruire futuro è anche un evento aperto al pubblico. Specie agli operatori del Terzo Settore, alle istituzioni pubbliche. A coloro che sono impegnati nella gestione dei beni confiscati, che vogliono approfondire i temi del contrasto alle mafie. È infatti l’occasione per far conoscere, raccontare le buone pratiche e le storie di rigenerazione dei beni confiscati in Calabria. Per confrontarci sul ruolo del Terzo Settore nella restituzione dei beni alla collettività.

Due giorni di ascolto e scambio con incontri, dibattiti, esperienze di tutto il territorio regionale.

La mostra METAMÓRPHŌSIS

L’evento si apre con l’inaugurazione della mostra METAMÓRPHŌSIS. Il progetto dei beni confiscati alle mafie. E con la mostra di foto attraverso la quale raccontare per immagini la storia dei 30 beni confiscati che i 30 beneficiari del progetto Giano gestiscono in Calabria. Entrambe a cura del laboratorio di ricerca Landscape_in Progress del Dipartimento Architettura e Territorio (dArTe) dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

I 3 panel formativi del primo evento di Giano

Restituire bellezza, costruire futuro si sviluppa in 3 panel:

I panel Costruire futuro. Giano: formazione e networking per valorizzare i beni confiscati. Partendo dalla formazione prevista nell’ambito del progetto Giano parleremo dell’importanza di innescare processi di sviluppo locale, di accrescere le competenze, migliorare la gestione dei beni assegnati. Saranno con noi don Ennio Stamile del comitato scientifico UniRiMi “Rossella Casini” e referente di Libera Calabria, Felicia Gemelli dell’area progettazione di Legacoopsociali nazionale. Per le istituzioni pubbliche ci saranno Valentina D’Urso, direttore ufficio gestione e attuazione del Ministero dell’Interno e referente per l’attuazione del PON Legalità, Michela Fabio della Prefettura di Reggio Calabria e Pantaleone Mercuri, sindaco di Limbadi.

II panel Restituire Bellezza. Rigenerare i beni confiscati, raccontarne le storie. Parleremo del recupero dell’immobile confiscato di Via Possidonea 53 con Marina Tornatora del laboratorio di ricerca Landscape in progress per l’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Della storia della ricostruzione del Lido “La Cubana” con Gianni Pensabene presidente del Parco Ecolandia. Dell’esperienza agricola sui terreni confiscati della cooperativa sociale Terre Joniche di Crotone con Raffaella Conci. Saranno presenti Natina Pratticò, presidente della Sezione Penale del Tribunale di Reggio Calabria. Introdurrà il panel il professore Nicola Fiorita del Comitato scientifico UniRiMi.

III panel Co-programmazione, co-progettazione e networking. Il ruolo del Terzo Settore nella restituzione alla collettività dei beni confiscati. Pensiamo che un futuro diverso in Calabria è possibile se i diversi attori – pubblico e privato sociale – si parlano, co-progettano azioni di sviluppo nelle e con le comunità. Ne parleremo con Giuseppe Falcomatà delegato ANCI al Mezzogiorno e ai beni confiscati e Massimo Nicolò dell’Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati. Interverranno Eleonora Vanni Presidente nazionale Legacoopsociali e Luciano Squillaci portavoce del Forum del Terzo Settore Calabria. Introdurrà il panel la giornalista Maria Pia Tucci.

Scopri e leggi il programma!

Non solo incontri, ma anche parole e musica…

Gli interventi saranno allietati infatti dai momenti di lettura a cura di Nino Quaranta, dalla presentazione del libro “A Sud del Sud” di Giuseppe Smorto con Gilberto Floriani, direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese. E infine dalla musica Jazz session a cura dell’associazione Naima durante la serata del 15 luglio e a conclusione della prima giornata dell’evento.

Quando e dove si svolge il primo evento formativo di Giano

L’evento, GRATUITO, si svolge giovedì 15 e venerdì 16 luglio 2021 a Limbadi (Vibo Valentia), presso l’Università della Memoria della Ricerca e dell’Impegno “Rossella Casini”, Via Aldo Moro 3.

L’Università “Rossella Casini” con la quale a febbraio scorso abbiamo firmato un Protocollo di Rete nell’ambito del progetto GIANO ha sede presso gli immobili confiscati al clan Mancuso di Limbadi. Un luogo di riscatto e di crescita per la comunità, per rafforzare la consapevolezza sulla presenza delle mafie nei nostri territori, ma anche l’impegno attivo per il bene comune.

Come arrivare in auto

Da uscita SA-RC, procedere in direzione Limbadi. Seguire le indicazioni per Limbadi. All’ingresso del paese procedere diritto per Viale Europa I traversa. Quando vedi il segnale svolta a destra, segui le indicazioni per l’Università “Rossella Casini” (UniRiMi).

Scarica il programma!

 

E mentre aspetti Restituire Bellezza, costruire futuro

  • segui sulla nostra pagina facebook le pubblicazioni con gli hashtag #giano #ponlegalita #FondiUE #SostieniLaLegalita. Nei prossimi giorni presenteremo i relatori, le relatrici dell’evento e i loro interventi;
  • segna le date 15 e 16 luglio. Ci vediamo presso l’UniRiMI “Rossella Casini”, Via Aldo Moro 3 a Limbadi – Vibo Valentia.

 

L‘evento si svolgerà nel rispetto delle misure di sicurezza volte a prevenire la diffusione del Covid-19.

 

Protocollo di rete GIANO

GIANO – Firmato il protocollo di rete con l’UniRiMi

Abbiamo firmato con l’UniRiMi – Università della Ricerca, della Memoria e dell’Impegno “Rossella Casini” e l’Associazione San Benedetto Abate un protocollo di rete per supportare il progetto GIANO – Conoscere il passato e guardare al futuro del PON Legalità 2014-2020.

GIANO è il progetto che abbiamo promosso in collaborazione con Legacoop Calabria e il Forum del Terzo Settore Calabria per offrire servizi di accompagnamento, consulenza e formazione ai 30 enti gestori di beni confiscati in Calabria che hanno aderito al progetto.

Protocollo di rete firmato

Con il protocollo di rete ci impegnamo a collaborare con l’UniRiMi e l’Associazione San Benedetto Abate – ciascuno nella propria area di competenza – per la buona riuscita del progetto.

Cosa prevede il Protocollo di rete

Il nostro impegno è quello di progettare, coordinare e gestire le azioni progettuali di GIANO.

L’UniRiMi “Rossella Casini”, rappresentata dal presidente don Ennio Stamile, si impegna a offrire il supporto del suo comitato scientifico nell’attivazione dei dispositivi di assistenza tecnica. Nella formazione e comunicazione del progetto. Ma si impegna anche a ospitare, presso la sua sede, le attività di GIANO.

Invece l’associazione San Benedetto Abate – ente gestore di UniRiMI – rappresentata dal presidente Angelo Crupi, si impegna a offrire supporto nella promozione delle attività di assistenza tecnica e formazione. E anche nella diffusione degli output di GIANO.

Rispetto alla firma del Protocollo di rete, dice il nostro presidente Giancarlo Rafele

«Per noi è un accordo molto importante e ringraziamo l’UniRiMi e l’associazione San Benedetto Abate per la preziosa collaborazione. La firma di questo protocollo arricchisce il valore di un ambizioso progetto. E testimonia come la rete rappresenta la via maestra. Specie in un momento in cui è sempre più evidente la necessità di condividere visioni comuni per lavorare nell’ottica del cambiamento».

Infine don Ennio Stamile, presidente dell’UniRiMi commenta

«GIANO risulta un progetto di particolare importanza. A distanza di 25 anni dall’approvazione della L. 109/1996 per il riutilizzo sociale dei beni confiscati promossa da Libera, sono diversi gli enti del terzo settore che gestiscono beni confiscati in Calabria. Da diverso tempo si avvertiva l’esigenza di accompagnamento di questi enti che spesso vengono lasciati soli nella gestione. Come è successo, ad esempio, all’Associazione San Benedetto Abate e alla cooperativa impresa sociale “Upendo” di Cetraro. Due enti che gestiscono – con enormi difficoltà legate anche alla mancanza di fondi messi a disposizione – beni confiscati al clan Mancuso di Limbadi».

Leggi il Protocollo di rete

 

 

Giano

GIANO – Online la short-list dei soggetti beneficiari

Tutto pronto per la nostra nuova avventura! Sono 30 le organizzazioni in Calabria che beneficeranno dei servizi di GIANO – Conoscere il passato e guardare il futuro. Il progetto promosso con Legacoop Calabria e il Forum del Terzo settore della Calabria, finanziato dal PON LEGALITÀ 2014/2020 che ha l’obiettivo di fornire servizi di accompagnamento e consulenza, percorsi di formazione alle organizzazioni che operano e gestiscono beni confiscati.

Le 29 organizzazioni che hanno aderito sono 15 associazioni, 14 cooperative sociali e 1 consorzio. Sono così distribuite in Calabria: 4 in provincia di Cosenza, 17 in provincia di Reggio Calabria, 3 in provincia di Catanzaro e 6 in provincia di Crotone. Operano nel settore socio-sanitario, assistenziale, educativo, agricolo, ambientale. I beni confiscati che le organizzazioni hanno in gestione sono appartamenti, fabbricati, ville, capannoni, locali, terreni agricoli.

I servizi richiesti sono prevalentemente di supporto, consulenza, assistenza tecnica per gestire in maniera più efficace il bene in gestione. Si tratta in particolare di servizi di supporto sul piano economico-finanziario, sull’attivazione di reti e partecipazione a network. Per i percorsi di formazione invece i più richiesti sono i moduli sulla gestione economico-finanziaria, co-progettazione e networking. Per fornire, trasferire alle organizzazioni strumenti concreti, rafforzare le proprie competenze, approfondire la conoscenza di metodi, strategie e visioni da applicare al loro interno. Partendo dai propri bisogni, da quelli che emergeranno e valuteremo insieme.

Cosa succede ora?

Ora che abbiamo formato l’elenco dei soggetti beneficiari inizia la parte più interessante.

Avvieremo un’analisi preliminare (cd pre-assessment) con le organizzazioni aderenti per scoprire di cosa hanno bisogno. Proseguiremo quindi con una fase di riprogettazione dei servizi per ciascuna delle organizzazioni coinvolte affinchè ogni servizio risponda ai loro reali bisogni.

La short list avrà una durata biennale, salvo eventuali proroghe.

Verifica qui la la short-list (in odine alfabetico) dei soggetti beneficiari del progetto GIANO

E in bocca al lupo a tutti noi!
GIANO

GIANO – Supporto e formazione per chi gestisce i beni confiscati in Calabria

GIANO – Conoscere il passato e guardare il futuro è il progetto promosso in collaborazione con Legacoop Calabria e il Forum del Terzo settore della Calabria. Finanziato dal PON LEGALITÀ 2014/2020 nasce per supportare, accompagnare le organizzazioni che operano e gestiscono o stanno per gestire beni confiscati in Calabria.

Attraverso servizi di accompagnamento e consulenza, percorsi di formazione intendiamo trasferire il nostro Know how agli imprenditori sociali per accrescere le loro competenze, migliorare la gestione dei beni affidati (anche imprese agricole o terreni). Alle organizzazioni per rafforzare le loro capacità di tessere relazioni, co-progettare azioni di sviluppo nelle e con le comunità di appartenenza.

In questo scenario si colloca la nostra esperienza diretta di gestire i beni confiscati ( 2 terreni agricoli – a Melito Porto Salvo e a Rosarno – , 1 immobile a Via Possidonea 53 nel centro storico di Reggio Calabria), l’esperienza di 11 nostre socie consorziate che supportiamo trasferendo competenze per consolidare iniziative imprenditoriali sui beni confiscati in loro gestione.

Perchè formarsi con GIANO

Con l’esperienza di questi anni abbiamo compreso e contribuito a dimostrare che i beni confiscati riutilizzati possono e devono essere uno strumento di rilancio socio-economico di un territorio, volano di sviluppo imprenditoriale e sociale. Che è possibile far diventare i beni confiscati un modello d’impresa da perseguire. Sviluppare politiche di contaminazione del territorio, creare reti tra le realtà sociali impegnate nella loro gestione. Ma soprattutto che le loro esperienze di riutilizzo sociale meritano un supplemento di valutazione nell’impatto sociale che hanno. Sono realtà sociali che operano in contesti di per sè difficili dal punto di vista economico. Che sono sottoposte a difficoltà maggiori delle realtà sociali normali: ritorsioni, dispetti, diffidenza, mancanza di credito.

Da qui la consapevolezza e l’importanza di acquisire un grado più elevato di imprenditorialità, sia sul versante della capacità manageriale che sul versante dell’essere sempre di più impresa. Così anche la necessità di supporti e consulenze imprenditoriali, di tipo innovativo, per una maggiore consapevolezza nella gestione dei beni confiscati.

Servizi di accompagnamento e consulenza, percorsi di formazione di GIANO. Chi può partecipare

Possono partecipare a GIANO 30 organizzazioni della Calabria tra quelle che gestiscono beni confiscati, che sono affidatarie ultime di beni confiscati o stanno per gestire un bene confiscato.

Le organizzazioni partecipanti verranno selezionate attraverso la formazione di una short-list partendo dalla rilevazione dei loro bisogni. Ci sarà poi una fase di progettazione dei servizi e del percorso di formazione che cuciremo su misura per rispondere ai bisogni reali delle organizzazioni partecipanti.

Più precisamente con i servizi di consulenza intendiamo fornire supporto sul livello gestionale e di governance, sul livello economico-finanziario (business plan, fundraising, accesso al credito…), supporto sul piano giuridico, procedurale, sulle politiche commerciali (piani di marketing, comunicazione).

Attraverso i percorsi di formazione intendiamo far acquisire competenze su: “amministrazione e contabilità”, “gestione economico finanziaria”, “business model design”, “innovazione e transizione digitale”, “marketing e comunicazione digitale”, “co-programmazione, coprogettazione e networking”.

I servizi di accompagnamento e consulenza, i percorsi di formazione si svolgeranno:

  • in affiancamento in loco durante le fasi di sviluppo dell’azione di accompagnamento, di verifica, di assistenza tecnica nell’esecuzione delle attività;
  • a distanza attraverso l’uso di piattaforme e-learning.

Pensiamo che il percorso GIANO possa essere efficace per rendere maggiormente competitivo il modello di economia sociale. Per contribuire a innalzare le condizioni di legalità nelle nostre comunità. Ma anche per costruire o rafforzare reti territoriali tra il privato sociale, le imprese, le cooperative sociali e le istituzioni pubbliche dei nostri territori.

Come partecipare a GIANO

Scarica da qui l’ avviso pubblico e verifica se sei in possesso dei requisiti  richiesti.

Compila la domanda di adesione, allega il curriculum di presentazione della tua organizzazione e invia tutto entro lunedì 8 marzo 2021 a beniconfiscati@consorziomacrame.it.

Alla scadenza dell’avviso formeremo la short list (con validità biennale, salvo eventuali proroghe) delle organizzazioni che potranno formarsi con GIANO e beneficiare dei servizi previsti e finanziati dal PON LEGALITÀ 2014/2020.

Se vuoi conoscere qualcosa in più su GIANO leggi qui il nostro abstract di progetto.

 

Scegli di aderire e formarti con GIANO!

Facciamo la differenza creando un impatto significativo e portando un cambiamento tangibile nelle nostre comunità.

 

Per ogni dubbio o domanda non esitare a contattarci!

Scrivici all’indirizzo email beniconfiscati@consorziomacrame.it oppure chiamaci al numero 0965 896669.

 

Impronte a Sud – Partecipa a #OSTSUD. ISCRIVITI!

#OSTSUD  – IL FUTURO DESIDERABILE

INCONTRO ON LINE DI IMPRONTE A SUD – WELFARE LAB

 VENERDÌ 27 NOVEMBRE 2020

 ORE 16:00 – 20:00

 

PARTECIPA A #OSTSUD, L’OPEN SPACE TECHNOLOGY DI IMPRONTE A SUD!

#OSTSUD – Il futuro desiderabile è l’Open Space Technology di Impronte a Sud, uno spazio aperto di discussione dove incontrarci, condividere le proprie idee, immaginare come costruire insieme il futuro desiderabile della nostra comunità. Ma è anche un’occasione importante per riflettere sui nostri bisogni, confrontarci e discutere insieme sui temi che ci stanno a cuore. Oggi più che mai.

È questo l’obiettivo dell’OST che il Consorzio Macramè sta organizzando con l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” in collaborazione con i 16 enti partner del progetto Impronte A Sud – Welfare Lab.

Chi può partecipare?

Tutti. Cittadini e cittadine, gruppi informali, associazioni, organizzazioni di volontariato e dell’impegno civile, enti del Terzo settore, comitati, istituzioni locali, che desiderano dire la propria, contribuire a costruire il percorso di comunità che abbiamo avviato.

✔ Di cosa parliamo?

Dei 6 temi legati al progetto Impronte a sud – Welfare Lab: #ricercasociale, #lavoro, #prossimità, #impresasociale, #partecipazione, #rigenerazione. Temi per i quali il Consorzio Macramè è già  impegnato da anni in Calabria. Ma parliamo anche di #futuro per disegnare una visione collettiva e immaginare la città che desideriamo.

✔ Come si svolge?

Scegli il tema e/o i temi che più ti interessano. Discutine con gli altri. Cambia tema se non ti interessa più. Alla fine incontriamoci in plenaria e riassumiamo le nostre idee con tutti gli altri.

La partecipazione è aperta a tutti ed è gratuita

Per partecipare iscriviti QUI.

Una volta iscritto riceverai una mail con il link e le istruzioni per accedere all’incontro.

Per maggiori informazioni scrivi a comunicazione@consorziomacrame.it o entra nel gruppo WhatsApp di #OSTSUD – Help Desk

 

Per restare aggiornato sulle attività del progetto seguici sulla pagina facebook di Impronte a Sud e sulla nostra pagina.

 

Sono enti partner del progetto Impronte a Sud – Welfare Lab

ASSOCIAZIONE CALABRESE DI EPATOLOGIA – ONLUS

ASSOCIAZIONE TERRITORIALE U.N.S.I.C. RC/387

CITTÀ METROPOLITANA DI REGGIO CALABRIA

COMUNE DI REGGIO CALABRIA

CONSORZIO IDEA AGENZIA PER IL LAVORO S.C.S.

FONDAZIONE EBBENE

FONDAZIONE FINANZA ETICA

LA CASA DI MIRYAM COOPERATIVA SOCIALE

LA NOSTRA VALLE

ROSE BLU COOPERATIVA SOCIALE ARL

SOCIAL HUB

SOCIETÀ NAZIONALE DI MUTUO SOCCORSO CESARE POZZO

SOLEINSIEME SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE ONLUS

UNIVERSITA DEGLI STUDI MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA

UNIVERSITÀ PER STRANIERI “DANTE ALIGHIERI”

 

 

Appello al Presidente Giuseppe Conte e al Ministro della Sanità Roberto Speranza

Facciamo parte del costituendo coordinamento di vigilanza sulla sanità in Calabria, il Coordinamento tematico di vigilanza democratica sulla gestione commissariale.

Siamo circa 81 tra associazioni, organizzazioni della società civile, enti del terzo settore, personalità del mondo medico, tecnico e scientifico, cittadine e cittadini ad aver firmato e inviato un appello urgente e preoccupato al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Ministro della Sanità Roberto Speranza sulla situazione disastrosa della sanità in Calabria. Una situazione resa ancora più grave dalla surreale intervista del generale Cotticelli nel suo ruolo di commissario della sanità calabrese.

Un appello che riprende i punti del cosiddetto Documento di Comunità Competente, già sottoscritto nei giorni scorsi con altre trenta organizzazioni del terzo settore e della società civile in cui, in maniera chiara ed esplicita, abbiamo proposto una serie di interventi da adottare per adeguare prontamente il sistema sanitario calabrese alla situazione di emergenza generata dalla pandemia.

Chiediamo quindi a Conte e a Speranza di intervenire immediatamente, di garantire che la nomina del nuovo commissario alla sanità corrisponda esclusivamente a criteri di alta competenza tecnica, medica, scientifica e manageriale. Chiediamo massima trasparenza nella gestione commissariale e una costante azione di controllo e monitoraggio degli obiettivi.

Col costituendo coordinamento stiamo raccogliendo, già in queste ore, migliaia di sottoscrizioni.

Chiunque voglia aderire ed essere dei nostri può farlo inviando una email a forumterzosettorecalabria@gmail.com oppure a rubenscuria@yahoo.it di Comunità competente.

 

Leggi il Testo dell’appello con le prime sottoscrizioni e il Documento di Comunità competente che abbiamo firmato e inviato al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Ministro della Sanità Roberto Speranza.

 

Take care Calabria Rafele

Sanità d’iniziativa: il nostro modello di sanità territoriale in Calabria

Un modello di sanità che «si ispira alla cosiddetta sanità d’iniziativa ovvero a quel sistema sanitario che non aspetta il cittadino in ospedale ma gli “va incontro” prima che le patologie insorgono o si aggravino e quindi punta sulla prevenzione, sull’educazione » è il modello di sanità territoriale che intendiamo attuare in Calabria. È quanto dichiarato dal nostro presidente Giancarlo Rafele intervenuto all’incontro Take care Calabria. Proposte di soluzioni per un nuova sanità territoriale organizzato da CRU Unipol Calabria all’interno del Festival dello sviluppo sostenibile 2020 promosso dall’ASVIS. «È rivolto a quelle persone che vivono in condizioni di marginalità, che soffrono di isolamento anche a causa della progressiva perdita di autonomia, a quei lavoratori che svolgono lavori usuranti e che presentano difficoltà economiche e culturali per accedere alle prestazioni sanitarie di diagnosi e cura» continua Rafele.

Riportiamo qui un breve resoconto del suo intervento per capire da dove siamo partiti, dove siamo e dove stiamo andando.

Da dove siamo partiti

Il presidente Rafele ha raccontato delle esperienze delle nostre cooperative sociali, alcune aderenti a Legacoop Calabria impegnate nell’ambito della complementarietà tra pubblico e privato sociale per quanto riguarda la sanità territoriale e le cure domiciliari. «Svolgiamo servizi di cure domiciliari sanitarie e sociali da oltre 25 anni in favore di soggetti disabili e di anziani non autosufficienti. Dapprima attraverso i classici bandi che emanavano le pubbliche amministrazioni, poi attraverso i voucher, previo accreditamento sempre presso i Comuni. Siamo quindi nel sistema tradizionale di erogazione dei servizi attraverso la rigida e obsoleta dicotomia tra pubblico e privato sociale» afferma Rafele.

Dove siamo

«3 anni fa 2 delle nostre cooperative hanno intuito che questo sistema era obsoleto e stava andando verso l’implosione. Hanno quindi costituito insieme all’Istituto S. Anna di Crotone un’ATI, un’associazione temporanea di impresa. Hanno partecipato ad un bando di ricerca e sviluppo, implementato e sperimentato un sistema di teleassistenza e telemedicina attraverso un progetto che è stato approvato e che si è concluso lo scorso mese di dicembre» continua Rafele.

«Un sistema per l’assistenza a persone con fragilità, 2 anni di sperimentazione duranti i quali abbiamo assistito oltre 25 persone a domicilio. Effettuato un monitoraggio dei parametri vitali (temperatura, frequenza cardiaca, pressione) attraverso una centrale operativa allestita nell’ambito dell’Istituto S’Anna» afferma l’ingegnere Aldo Mauro che ha seguito il progetto per la casa di cura di Crotone.

Take care Calabria Aldo Mauro

«Abbiamo provato a traslare anche nell’ambito sociale quello che abbiamo sviluppato in ambito sanitario, – continua Mauro – quindi abbiamo informatizzato tutte quelle che erano le attività sociali garantite dalle cooperative. Ciascun operatore è stato dotato di un tablet attravero il quale andava fondamentalmente a rendicontare i real time di tutti quelli che erano gli interventi di carattere sociale erogati alle stesse persone. Questo ha consentito che cosa? Un monitoraggio di tutta quella che è stata l’attività di assistenza sociale e una riorganizzazione in real time laddove le esigenze mutavano nel tempo. Cosa che è stata utilissima nell’ambito di quest’ultimo periodo di lockdown» afferma l’ingegnere Mauro.

«E quindi siamo andati ad agevolare attraverso la tecnologia l’accesso a situazioni che le persone fragili erano abituate ad avere come attività quotidiane nell’ambito normale» conclude.

Dove stiamo andando

«Il progetto nasce, termina in periodo pre-covid. Quindi in tempi non sospetti. Io stesso insieme ad altre persone stavamo frequentando un corso alla Scuola di Alta Formazione S’Anna di Pisa sull’utilizzo delle nuove tecnologie nell’ambito delle cure domiciliari. Sembrava si parlasse di un futuro lontano e invece a febbraio è scoppiata la crisi sanitaria che si è trasformata subito in crisi economica e sociale e quindi quello che sembrava dover essere il futuro è diventato presente. Perché tutto si è accellerato» riprende la parola il presidente Rafele.

Quindi cosa è successo? «Insieme alla cooperativa sociale Kyosei, in qualità di ente capofila, abbiamo messo intorno a un tavolo una serie di soggetti nazionali e regionali – la Scuola di Alta Formazione S’Anna di Pisa, l’Università di Firenze, la cooperativa sociale Pane e Rose di Prato, il Consorzio Sisifo di Catania, la società Althea di Roma, quale partner tecnologico, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, il Centro ACE di Reggio Calabria, le società di muturo soccorso Cesare Pozzo e la Sì Mutua società cooperativa sociale, l’azienda municipalizzata ATAM di Reggio Calabria – per presentare un progetto a valere a Fondazione CON IL SUD, a valere sul bando socio-sanitario che ha come obiettivo la strutturazione di un sistema di medicina territoriale,  che coglie il gap esistente nell’accesso alle cure raggiungendo territori e utenti che altrimenti rimarrebbero esclusi dalla prestazione sanitaria» continua il nostro presidente.

La nostra proposta di sanità territoriale in Calabria

«Cosa prevede il nostro nuovo progetto? Intanto 6 punti di prossimità, presa in carico dell’utente e del nucleo familiare, dialogo e raccordo con i medici di base, con i farmacisti e con le ASL, coordinamento logistico, raccolta delle prenotazioni, rilevamento dati anagrafici e diagnostici e caricamento sulla piattaforma. Ci saranno 3 unità mobili attrezzate a trasportare strumentazioni mediche, apparecchiature elettromedicali per consentire di raggiungere gli utenti ai loro domicili o comunque in quei contesti territoriali non facilmente raggiungibili. Verranno erogati servizi come la misurazione dei parametri vitali, rilievi ematici a domicilio, rilievi di materia organica, esami diagnostici specialistici quindi elettrocardiogramma, ecocardiogramma, ecodoppler, trasmissione dati a distanza, teleconsulto. Sarà avviata inoltre un’attività di sperimentazione di diagnostica per la prevenzione precoce del morbo di Parkinson e delle altre patologie neurologiche. Questo è un modello molto complesso al quale aspiriamo di arrivare a prescindere da finanziamenti pubblici, ricorrendo anche ad investimenti propri. Quindi unTerzo Settore che non aspetta il finanziamento pubblico ma che investe in risorse economiche, finanziarie e umane» continua Rafele.

Conclusioni

«L’auspicio è che questa pandemia sia l’occasione per avviare una nuova stagione di lotte sul campo. Per una sanità di prossimità che è attenta ai bisogni dei cittadini più fragili. Una lotta che mette in discussione la centralità dell’ospedale e veda protagonisti medici, infermieri, organizzazioni di Terzo settore, ricercatori, sindacati, singoli cittadini nella costruzione di nuovi percorsi di intervento a tutela della salute. Che metta insieme una comunità consapevole e competente. Prestando attenzione, molta attenzione ai soggetti che si candidano a offrire queste prestazioni, affinchè siano soggetti con esperienza, soggetti che non si improvvisano, per evitare quelle distorsioni che hanno portato al fallimento del welfare calabrese» conclude Rafele.

Qui trovi la diretta facebook dell’incontro CRU Unipol Calabria.

Rinnovate le cariche sociali del Consorzio Macramè, Giancarlo Rafele è il nuovo Presidente

Si è svolta nei giorni 28 e 29 giugno, a Gambarie d’Aspromonte, l’Assemblea dei Soci del Consorzio Macramè. Oltre trenta organizzazioni, tra cooperative, associazioni e fondazioni, si sono riunite per discutere le nuove linee guida strategiche e per rinnovare le cariche sociali consortili.

L’Assemblea si è aperta con la relazione introduttiva del Presidente uscente, Gianni Pensabene, che ha guidato il Consorzio nei suoi primi tre anni di vita e al quale è stato rivolto un unanime sincero ringraziamento per l’eccellente lavoro svolto e per l’impegno profuso. Il bilancio, infatti, risulta estremamente positivo per Macramè che, in questi anni, ha giocato un ruolo politico fondamentale in una fase importante per il Terzo Settore, quella del varo della riforma nazionale del Terzo Settore e della scrittura della riforma regionale del welfare. Al centro delle azioni di Macramè un grande obiettivo di giustizia sociale per il benessere delle persone e per la crescita e lo sviluppo della Calabria: oltre 3000 utenti assistiti, decine di progetti di sviluppo sociale nelle aree più critiche del territorio calabrese, un lavoro costante attorno ai beni confiscati alla criminalità organizzata, la sfida dell’agricoltura sociale e l’impegno per favorire l’inserimento lavorativo delle persone più fragili e svantaggiate. Con un fatturato consortile in forte crescita e oltre 150 tra dipendenti e collaboratori impegnati su tutti i settori di attività, oggi Macramè è il più grande Consorzio sociale della Calabria.

Durante le due giornate, l’Assemblea di Macramè ha discusso il nuovo Documento Strategico, frutto di un percorso durato otto mesi con il supporto esterno di Social-Hub, società di livello nazionale che opera nel campo della ricerca-azione e della formazione. Al centro del Documento Strategico sono stati posti una innovativa riorganizzazione interna, la ricerca e la sperimentazione di nuovi modelli di welfare e alcuni importanti obiettivi di medio e lungo termine. Lo stesso costituisce un’anteprima del Bilancio Sociale del Consorzio. La vision di Macramè si inserisce nella cornice valoriale tracciata dalla Costituzione repubblicana, con l’obiettivo di salvaguardarne i principi fondamentali e renderli operativi.

Il Consorzio Macramè intende promuovere lo sviluppo locale diffuso e di comunità, sostenibile ed eticamente orientato, inteso come moltiplicatore delle risorse e delle opportunità dei territori, per il riconoscimento di diritti sociali a chi vive condizioni di esclusione e marginalità.

I lavori assembleari si sono conclusi, quindi, con l’elezione all’unanimità del Presidente, del Consiglio di Amministrazione e del Comitato dei Garanti. E’ stato eletto Presidente del Consorzio Macramè Giancarlo Rafele, persona di spicco del terzo settore calabrese, presidente della cooperativa sociale Kyosei di Catanzaro, dirige il Centro specialistico della Regione Calabria per la cura e la protezione di bambini vittime di abusi sessuali e coordina, per conto di Legacoop Calabria, le cooperative sociali che operano su terreni confiscati alla mafia. Sarà affiancato dalla Vicepresidente Cristina Ciccone, presidente della cooperativa sociale Demetra e dagli altri componenti del neoeletto CdA: Mario Alberti, Domenico Barresi, Gregorio Mungari, Salvatore Orlando e Giovanni Pitrolo. Sono stati eletti nel Comitato dei Garanti Sara Bottari, Mario Nasone, Giusy Nuri, Nino Quaranta e Domenico Quattrone.

C’era una volta… leggi la storia di #mestierilegali

C’era una volta un terreno confiscato alla ‘ndrangheta…

Scarica la storia, scopri le prossime tappe.