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Protocollo di rete GIANO

GIANO – Firmato il protocollo di rete con l’UniRiMi

Abbiamo firmato con l’UniRiMi – Università della Ricerca, della Memoria e dell’Impegno “Rossella Casini” e l’Associazione San Benedetto Abate un protocollo di rete per supportare il progetto GIANO – Conoscere il passato e guardare al futuro del PON Legalità 2014-2020.

GIANO è il progetto che abbiamo promosso in collaborazione con Legacoop Calabria e il Forum del Terzo Settore Calabria per offrire servizi di accompagnamento, consulenza e formazione ai 30 enti gestori di beni confiscati in Calabria che hanno aderito al progetto.

Protocollo di rete firmato

Con il protocollo di rete ci impegnamo a collaborare con l’UniRiMi e l’Associazione San Benedetto Abate – ciascuno nella propria area di competenza – per la buona riuscita del progetto.

Cosa prevede il Protocollo di rete

Il nostro impegno è quello di progettare, coordinare e gestire le azioni progettuali di GIANO.

L’UniRiMi “Rossella Casini”, rappresentata dal presidente don Ennio Stamile, si impegna a offrire il supporto del suo comitato scientifico nell’attivazione dei dispositivi di assistenza tecnica. Nella formazione e comunicazione del progetto. Ma si impegna anche a ospitare, presso la sua sede, le attività di GIANO.

Invece l’associazione San Benedetto Abate – ente gestore di UniRiMI – rappresentata dal presidente Angelo Crupi, si impegna a offrire supporto nella promozione delle attività di assistenza tecnica e formazione. E anche nella diffusione degli output di GIANO.

Rispetto alla firma del Protocollo di rete, dice il nostro presidente Giancarlo Rafele

«Per noi è un accordo molto importante e ringraziamo l’UniRiMi e l’associazione San Benedetto Abate per la preziosa collaborazione. La firma di questo protocollo arricchisce il valore di un ambizioso progetto. E testimonia come la rete rappresenta la via maestra. Specie in un momento in cui è sempre più evidente la necessità di condividere visioni comuni per lavorare nell’ottica del cambiamento».

Infine don Ennio Stamile, presidente dell’UniRiMi commenta

«GIANO risulta un progetto di particolare importanza. A distanza di 25 anni dall’approvazione della L. 109/1996 per il riutilizzo sociale dei beni confiscati promossa da Libera, sono diversi gli enti del terzo settore che gestiscono beni confiscati in Calabria. Da diverso tempo si avvertiva l’esigenza di accompagnamento di questi enti che spesso vengono lasciati soli nella gestione. Come è successo, ad esempio, all’Associazione San Benedetto Abate e alla cooperativa impresa sociale “Upendo” di Cetraro. Due enti che gestiscono – con enormi difficoltà legate anche alla mancanza di fondi messi a disposizione – beni confiscati al clan Mancuso di Limbadi».

Leggi il Protocollo di rete

 

 

GIANO

GIANO – Supporto e formazione per chi gestisce i beni confiscati in Calabria

GIANO – Conoscere il passato e guardare il futuro è il progetto promosso in collaborazione con Legacoop Calabria e il Forum del Terzo settore della Calabria. Finanziato dal PON LEGALITÀ 2014/2020 nasce per supportare, accompagnare le organizzazioni che operano e gestiscono o stanno per gestire beni confiscati in Calabria.

Attraverso servizi di accompagnamento e consulenza, percorsi di formazione intendiamo trasferire il nostro Know how agli imprenditori sociali per accrescere le loro competenze, migliorare la gestione dei beni affidati (anche imprese agricole o terreni). Alle organizzazioni per rafforzare le loro capacità di tessere relazioni, co-progettare azioni di sviluppo nelle e con le comunità di appartenenza.

In questo scenario si colloca la nostra esperienza diretta di gestire i beni confiscati ( 2 terreni agricoli – a Melito Porto Salvo e a Rosarno – , 1 immobile a Via Possidonea 53 nel centro storico di Reggio Calabria), l’esperienza di 11 nostre socie consorziate che supportiamo trasferendo competenze per consolidare iniziative imprenditoriali sui beni confiscati in loro gestione.

Perchè formarsi con GIANO

Con l’esperienza di questi anni abbiamo compreso e contribuito a dimostrare che i beni confiscati riutilizzati possono e devono essere uno strumento di rilancio socio-economico di un territorio, volano di sviluppo imprenditoriale e sociale. Che è possibile far diventare i beni confiscati un modello d’impresa da perseguire. Sviluppare politiche di contaminazione del territorio, creare reti tra le realtà sociali impegnate nella loro gestione. Ma soprattutto che le loro esperienze di riutilizzo sociale meritano un supplemento di valutazione nell’impatto sociale che hanno. Sono realtà sociali che operano in contesti di per sè difficili dal punto di vista economico. Che sono sottoposte a difficoltà maggiori delle realtà sociali normali: ritorsioni, dispetti, diffidenza, mancanza di credito.

Da qui la consapevolezza e l’importanza di acquisire un grado più elevato di imprenditorialità, sia sul versante della capacità manageriale che sul versante dell’essere sempre di più impresa. Così anche la necessità di supporti e consulenze imprenditoriali, di tipo innovativo, per una maggiore consapevolezza nella gestione dei beni confiscati.

Servizi di accompagnamento e consulenza, percorsi di formazione di GIANO. Chi può partecipare

Possono partecipare a GIANO 30 organizzazioni della Calabria tra quelle che gestiscono beni confiscati, che sono affidatarie ultime di beni confiscati o stanno per gestire un bene confiscato.

Le organizzazioni partecipanti verranno selezionate attraverso la formazione di una short-list partendo dalla rilevazione dei loro bisogni. Ci sarà poi una fase di progettazione dei servizi e del percorso di formazione che cuciremo su misura per rispondere ai bisogni reali delle organizzazioni partecipanti.

Più precisamente con i servizi di consulenza intendiamo fornire supporto sul livello gestionale e di governance, sul livello economico-finanziario (business plan, fundraising, accesso al credito…), supporto sul piano giuridico, procedurale, sulle politiche commerciali (piani di marketing, comunicazione).

Attraverso i percorsi di formazione intendiamo far acquisire competenze su: “amministrazione e contabilità”, “gestione economico finanziaria”, “business model design”, “innovazione e transizione digitale”, “marketing e comunicazione digitale”, “co-programmazione, coprogettazione e networking”.

I servizi di accompagnamento e consulenza, i percorsi di formazione si svolgeranno:

  • in affiancamento in loco durante le fasi di sviluppo dell’azione di accompagnamento, di verifica, di assistenza tecnica nell’esecuzione delle attività;
  • a distanza attraverso l’uso di piattaforme e-learning.

Pensiamo che il percorso GIANO possa essere efficace per rendere maggiormente competitivo il modello di economia sociale. Per contribuire a innalzare le condizioni di legalità nelle nostre comunità. Ma anche per costruire o rafforzare reti territoriali tra il privato sociale, le imprese, le cooperative sociali e le istituzioni pubbliche dei nostri territori.

Come partecipare a GIANO

Scarica da qui l’ avviso pubblico e verifica se sei in possesso dei requisiti  richiesti.

Compila la domanda di adesione, allega il curriculum di presentazione della tua organizzazione e invia tutto entro lunedì 8 marzo 2021 a beniconfiscati@consorziomacrame.it.

Alla scadenza dell’avviso formeremo la short list (con validità biennale, salvo eventuali proroghe) delle organizzazioni che potranno formarsi con GIANO e beneficiare dei servizi previsti e finanziati dal PON LEGALITÀ 2014/2020.

Se vuoi conoscere qualcosa in più su GIANO leggi qui il nostro abstract di progetto.

 

Scegli di aderire e formarti con GIANO!

Facciamo la differenza creando un impatto significativo e portando un cambiamento tangibile nelle nostre comunità.

 

Per ogni dubbio o domanda non esitare a contattarci!

Scrivici all’indirizzo email beniconfiscati@consorziomacrame.it oppure chiamaci al numero 0965 896669.