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Avviso Pubblico – Aperte le iscrizioni allo Spazio gioco Giochiamo a Crescere

Invia la tua domanda per iscrivere bambini e bambine da 0 a 6 anni alle attività dello spazio gioco di Bocale.

Pubblicato l’avviso per le iscrizioni dei bambini e delle bambine per l’avvio del Servizio integrativo per la Prima infanzia – Spazio Gioco “Giochiamo a crescere” Reggio Calabria – Prima Annualità 2023/2024.

Scarica e leggi l’avviso pubblico qui.

Modalità di presentazione delle istanze di candidatura.
Le famiglie candidate dovranno presentare istanza di partecipazione composta da:
1) Modulo di domanda e consenso privacy;
2) Fotocopia carta d’identità del/la richiedente;
3) Autodichiarazione vaccini.

Scarica la modulistica:

->  Modulo di domanda
->  Informativa sul trattamento dei dati personali – consenso privacy

La documentazione va inviata via posta certificata all’indirizzo consorzio.macrame@pec.it

L’avviso resterà aperto fino al raggiungimento dei posti disponibili.

ln alternativa le domande potranno essere consegnate a mano presso l’Ufficio del Consorzio Macramè Trame solidali nelle terre del sole Via Vallone
Petrara, 10/A 89124 Reggio Calabria dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle ore 12:00.

Dovrà essere indicato sulla busta o sulla e-mail l’oggetto:
Istanza Servizio integrativo per la prima infanzia – Spazio Gioco “Giochiamo a crescere”

 

Mutualità documento

Impronte a Sud – Il documento sulla mutualità. Cos’è e a cosa serve

Il documento sulla mutualità è il risultato di una riflessione, di un ragionamento che abbiamo iniziato a fare nella primavera 2021 in seguito alla crisi economica e sociale degli ultimi due anni e che è ancora aperto e suscettibile di modifiche, integrazioni.

Lo abbiamo costruito con Social Hub nell’ambito del progetto Impronte a Sud – Welfare Lab sostenuto da Fondazione Con il Sud. Ed è più precisamente l’avvio di un percorso sperimentale che stiamo provando a costruire insieme a diversi soggetti.

Questo documento è uno spunto dal quale partire per condividere un percorso sull’idea di mutualità territoriale. Sia con le socie del Consorzio Macramè per tentare di coinvolgere la base sociale e farne diventare un’ipotesi di modello al nostro interno sia con i partner di progetto – fra i quali anche soggetti che non sono della città di Reggio Calabria (ci sono infatti partner in ambito nazionale) –  sia con soggetti esterni al partenariato, la comunità locale, le pubbliche amministrazioni, imprenditori sensibili.  

Pasquale Neri – responsabile del progetto Impronte a Sud – Welfare Lab

Quindi, non una ricetta applicabile sempre e comunque, ma un’ipotesi di metodo che parta dalla conoscenza e dalla lettura dei bisogni che la comunità fa di se stessa. Un intervento diretto con la comunità fatto da soggetti che hanno a cuore certi temi e che attraverso attività di animazione territoriale, culturale e politica dei territori contribuiscono a costruire politiche di welfare partecipate dalle pubbliche amministrazioni, dagli enti del terzo settore, dai cittadini, dalla rete di economia solidale, imprenditoriale sensibile delle comunità territoriali.

Attraverso il documento sulla mutualità

proponiamo agli enti di Terzo settore

di costruire insieme un’idea di mutualità nuova in Calabria

una modalità diversa per organizzare la propria presenza sui territori per rispondere ai bisogni, alle esigenze della comunità.

Cosa contiene il documento

Il documento sulla mutualità contiene una descrizione generale del contesto calabrese (inizi 2020 – fine lockdown), le nostre riflessioni sull’emergenza sanitaria che ha avuto pesanti ripercussioni in Italia. Sulle conseguenze che la pandemia ha avuto – specie in Calabria – sulle attività economiche, sulla domanda di beni e servizi. Ma contiene anche delle riflessioni e proposte su cosa possono fare gli attori del Terzo settore in un contesto di questo tipo.

In un quadro preoccupante dove prevalgono la contrazione della spesa delle famiglie, l’aumento della disoccupazione, la diffusione della criminalità organizzata pensiamo che l’unico elemento su cui dobbiamo lavorare è la comunità. Lavorando con la comunità e dalla comunità possiamo costruire dei percorsi, costruire l’identità e la struttura di una comunità. Un processo lungo per il quale è necessaria la partecipazione dei soggetti che vivono la comunità affinchè questa diventi un soggetto che si riconosca, definisca le condizioni. E che non si può fare dall’oggi al domani. Ne siamo consapevoli. Ma che si può, si deve fare!

L’ambito nel quale secondo noi si può manifestare meglio questo lavoro è l’ambito mutualistico che si realizza nella cura – nel benessere e nella salute – attraverso la prossimità. E non come una semplice prestazione di cura sociale o sanitaria.

Nell’immaginare un nuovo modello mutualistico da adottare in Calabria abbiamo indivividuato gli strumenti della mutualità mediata e indiretta e del fondo sanitario integrativo aperto. Ne parliamo nel documento.

In questi mesi abbiamo condiviso il documento sulla mutualità con le socie del Consorzio Macramè e i partner di progetto. Sulla base delle loro esperienze lo stiamo integrando con altri spunti e riflessioni per arrivare ad un momento comune con un documento finale.

SCARICA E LEGGI IL DOCUMENTO SULLA MUTUALITÀ!

Se vuoi condividere delle riflessioni o altri spunti scrivi nei commenti all’articolo. Ci farà piacere leggere anche il tuo pensiero.

Evento presentazione progetto Impronte a Sud

Impronte a Sud – Presentato il progetto. Ecco come è andata

Venerdì 4 settembre abbiamo presentato il progetto Impronte a Sud – Welfare Lab a Piazza Castello (di fronte la scuola media Galileo Galilei) a Reggio Calabria.

Un progetto di economia sociale che ha lo scopo di avviare un’esperienza di comunità intorno all’immobile confiscato di Via Possidonea 53, ridare valore ad un luogo in cui le persone possono agire, riconoscersi protagoniste della costruzione di un bene comune.

Abbiamo introdotto l’evento di presentazione con un video documentario, raccontato del progetto attraverso la voce dei partner e dei cittadini, concluso la serata con il bonus track del cantautore-contadino Nino Quaranta.

Vogliamo ripercorrere qui l’evento attraverso un breve fotoracconto di quella serata. Un modo semplice per raccontare come è andata, conoscere un pò di più il progetto.

Ricostruzione storica dell’immobile e le video interviste dei cittadini

Abbiamo realizzato e proiettato un video documentario. Per ricostruire la storia dell’immobile confiscato a Gioacchino Campolo, il “re dei videopoker”, attraverso l’intervista a Giuseppe Baldessarro, giornalista che ha scritto della sua inchiesta. Per raccogliere le idee dei cittadini  che vivono e lavorano nei pressi di via Possidonea dove si trova l’immobile. Guardalo qui!

Una comunicazione un pò diversa

All’evento di presentazione c’era Andrea Volterrani, responsabile della Comunicazione del progetto “Impronte a sud” e ricercatore all‘Università degli Studi di Roma “Tor Vergata, partner del progetto (leggi anche qui).

Volterrani ha spiegato come l’idea di comunicazione pensata per il progetto Impronte a Sud è «un po’ diversa rispetto a quella che tradizionalmente si vede intorno ai beni confiscati. Una comunicazione – ha affermato – che ha a che fare con il rapporto dei cittadini, con le persone che stanno in quest’area, anche con le persone che stanno comunque a Reggio, che hanno voglia di pensare il futuro insieme a chi in questo momento ha l’onere e l’onore di portare avanti una riqualificazione del bene confiscato».

La voce dei partner

Sono poi seguiti gli interventi dei partner attivamente coinvolti in questa prima fase del progetto: la Città Metropolitana di Reggio Calabria, proprietaria dell’immobile, La Casa di Miryam cooperativa sociale e l’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria con il Laboratorio Landscape in progress del Dipartimento Architettura e Territorio impegnati nell’attività di ristrutturazione dell’immobile di Via Possidonea 53.

Intervento della Città Metropolitana di Reggio Calabria

Giuseppe Falcomatà, il sindaco metropolitano ha ricordato quando ci è stato assegnato l’immobile di Via Possidonea 53 nel 2017. Ha sottolineato l’importanza «di realizzare nel territorio progetti di crescita sociale, culturale anche attraverso l’utilizzo e quindi il riscatto sociale di beni confiscati alla criminalità organizzata».

Partner Città Metropolitana di Reggio Calabria

«Noi in questi anni abbiamo provato – ha detto il sindaco – a rovesciare il triste primato di città con maggior numero di beni confiscati alla criminalità organizzata in città col maggior numero di beni confiscati assegnati alle associazioni, quindi restituiti alla città nelle forme previste dalla legge. Questo non lo avremmo potuto fare senza la forza, l’ostinazione, la caparbietà, anche la voglia di sognare e programmare che le associazioni, in questo caso il Consorzio, hanno avuto e continuano a dare nella nostra città. Grazie. Perché non abbiamo fatto nulla se non fare in modo che questo bene potesse esservi assegnato nel minor tempo possibile» ha concluso il sindaco metropolitano.

Intervento di La Casa di Miryam cooperativa sociale

È seguito poi l’intervento di Giovanni Pitrolo, presidente di La Casa di Miryam cooperativa sociale.

Giovanni ha raccontato dei lavori di demolizione e ripristino degli interni portati avanti in questi mesi dai ragazzi della cooperativa all’interno dell’immobile di via Possidonea 53. Ma anche dei primi tre tirocini formativi attivati nell’ambito del progetto che consentiranno di favorire l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate altrimenti escluse dal mercato del lavoro.

Intervento dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria

Subito dopo è intervenuto Ottavio Amaro, architetto e docente dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria.

Amaro ha parlato dei lavori di ricerca e studi che l’Università sta portando avanti con il Laboratorio Landscape in progress del Dipartimento Architettura e Territorio, raccontato di come hanno immaginato la ristrutturazione dell’immobile di Via Possidonea 53. Guarda qui.

Conclusioni

L’evento ha proseguito con i ringraziamenti della nostra vicepresidente Cristina Ciccone che ha ringraziato Fondazione CON IL SUD e la Fondazione Peppino Vismara per il sostegno al progetto Impronte a Sud – Welfare Lab, la rete di partenariato con la quale «lavoriamo concretamente per individuare le soluzioni, soddisfare i bisogni della comunità» ha detto.

L’evento si è poi concluso con il bonus track del cantautore-contadino Nino Quaranta e il nostro impegno a rivederci presto con altri momenti di confronto e condivisione per continuare a raccontare Impronte a Sud, condividere il progetto con la comunità attraverso il coinvolgimento “del più alto numero di persone possibili per avere un’idea, delle idee da costruire, raccontare insieme”.

Qui il video della diretta dell’evento, nel caso te lo fossi perso o avessi semplicemente voglia di rivederlo.

Via Possidonea

Impronte a Sud – Riassunto video interviste ai cittadini di Via Possidonea

Nei giorni scorsi siamo andati di persona a conoscere i cittadini che vivono e lavorano nei pressi di Via Possidonea 53. Qui da qualche mese abbiamo avviato i lavori di ristrutturazione dell’immobile confiscato a Gioacchino Campolo, il “re dei videopoker”, che abbiamo avuto in concessione nel 2017 dalla Città metropolitana di Reggio Calabria.

Vogliamo creare una comunità intorno all’immobile partendo dall’ascolto, dal coinvolgimento dei cittadini, dalla partecipazione di coloro che vivono e abitano il posto in cui l’immobile si trova.

Ecco perchè abbiamo voluto raccontare alle persone di Via Possidonea il progetto che intendiamo avviare, condividere con loro il percorso di comunità che vogliamo costruire. Ma soprattutto ascoltare la loro voce, le loro idee. Per avviare un dialogo partecipato, per costruire un clima collaborativo. Perchè le persone che vivono e lavorano lì possano riconoscersi protagoniste sin da ora per la costruzione di una comunità intorno al bene.

Abbiamo chiesto a Giuseppe, Domenico, Lidia, Lavinia, Silvio, Francesco, Angelo, Antonino e a Gioacchino cosa c’era prima nell’immobile, cosa pensano che ci sarà, cosa vorrebbero che ci fosse. Abbiamo realizzato dei brevi video interviste che raccolgono le loro idee, il loro pensiero.

In queste ultime tre settimane abbiamo postato le interviste sui nostri profili social (facebook, instagram, YouTube).

Li condividiamo qui tutti e tre insieme. Un modo semplice per prepararci all’evento pubblico di presentazione del 4 settembre.

Cosa c’era prima a Via Possidonea 53?

È stata la prima domanda che abbiamo fatto ad alcuni dei cittadini che abbiamo conosciuto in queste ultime settimane.

"Cosa c'era prima a Via Possidonea 53"?È la domanda che abbiamo fatto ad alcuni dei cittadini che vivono e lavorano nei…

Pubblicato da Consorzio Macramè su Giovedì 20 agosto 2020

“Cosa pensi che ci sarà?”

È stata la seconda domanda dell’intervista. Il secondo video che abbiamo postato sui social.

"Cosa pensi che ci sarà?" È la seconda domanda che abbiamo fatto a Giuseppe, Domenico, Lidia, Lavinia, Silvio,…

Pubblicato da Consorzio Macramè su Mercoledì 26 agosto 2020

“Cosa vorresti che ci fosse?”

È la terza e ultima domanda che raccoglie le idee dei cittadini di Via Possidonea.

"Cosa vorresti che ci fosse?" Lo abbiamo chiesto a Giuseppe, Domenico, Lidia, Lavinia, Silvio, Francesco, Angelo,…

Pubblicato da Consorzio Macramè su Mercoledì 2 settembre 2020

 

Vogliamo creare una comunità intorno all’immobile che sappia includere mondi e ambiti diversi.

Per costruirla è importante che i cittadini si riconoscano protagonisti del percorso di comunità che intendiamo costruire.

IL NOSTRO SOGNO È CONTINUARE A COSTRUIRLO INSIEME A LORO.

Domani 4 settembre ore 19 Piazza Castello (di fronte la scuola media Galileo Galilei) sarà il luogo dove raccontarci e ascoltarci, avviare nuove relazioni, confrontarci con le sfide che ci attendono. Il coinvolgimento, la partecipazione e il confronto dei cittadini sono tra le cose che ci stanno più a cuore.

Vi aspettiamo! A Piazza Castello o on line sulla nostra pagina

 

 

 

Interviste ai cittadini di Via Possidonea

Impronte a Sud – Interviste ai cittadini di Via Possidonea

Siamo nel centro di Reggio Calabria. Qui da qualche mese abbiamo avviato i lavori di ristrutturazione dell’immobile confiscato di Via Possidonea 53.

Nei giorni scorsi siamo andati di persona a conoscere i cittadini che vivono e lavorano qui. Vogliamo condividere anche con loro il percorso di comunità che intendiamo avviare, raccontare cosa stiamo facendo, ma soprattutto conoscere il loro pensiero. Gli abbiamo chiesto cosa c’era prima nell’immobile confiscato, cosa vorrebbero che ci fosse, cosa pensano che ci sarà.

Vogliamo ascoltare le loro idee per un dialogo partecipato, per costruire un clima collaborativo. Per sapere dalla loro voce come vivono questo “luogo” oggi, confrontarci per far diventare l’immobile di via Possidonea 53 una cosa importante anche per loro.

Pensiamo che il coinvolgimento, la partecipazione, il confronto con i cittadini siano il primo passo per sentirsi parte della comunità che vogliamo costruire intorno all’immobile confiscato.

Abbiamo realizzato tre video interviste. In quello di oggi Giuseppe, Domenico, Lidia, Lavinia, Silvio, Francesco, Angelo, Antonino, Gioacchino ci dicono “Cosa c’era prima a Via Possidonea 53”.

Nelle prossime settimane condivideremo gli altri due video sui nostri profili social (facebook, instagram, twitter e YouTube) e sul nostro blog. I tre video ci accompagneranno verso l’importante evento pubblico che stiamo organizzando per presentare il progetto Impronte a sud.

L’immobile confiscato di Via Possidonea 53

L’edificio in stile liberty sul fronte stradale della centralissima Via Possidonea è un immobile che risale al 1930. Apparteneva a Gioacchino Campolo, meglio noto come “il re dei videopoker”.

222,56 mq di casa non distante dal Castello Aragonese. L’immobile è stato sequestrato nel 2012, confiscato nel 2016 e ci è stato assegnato dalla Città metropolitana di Reggio Calabria mediante procedura di evidenza pubblica nel 2017.

Un immobile appartenuto alla criminalità che grazie al contributo della Fondazione CON IL SUD con il bando “Beni confiscati alle mafie 2019” aspira ad avere una nuova vita, a trasformarsi in un patrimonio della comunità.

Qui insieme ad altri 17 partner tra enti, cooperative, associazioni, università, fondazioni abbiamo scelto di dare corpo al progetto  “Impronte a Sud – Welfare Lab”.

 

Lavori ristrutturazione immobile Via Possidonea 53

Impronte a Sud – Lavori di ristrutturazione in corso a Via Possidonea 53

Sono in corso i lavori di ristrutturazione dell’immobile confiscato di Via Possidonea 53.

L’immobile che si trova nel centro di Reggio Calabria ci è stato assegnato dalla Città metropolitana di Reggio Calabria nel 2017. L’edificio in stile liberty risale al 1930. Apparteneva a Gioacchino Campolo, meglio noto come “il re dei videopoker”.

I ragazzi di La Casa di Miryam Cooperativa Sociale, nostra socia e partner del progetto  Impronte a Sud, sono alle prese con i lavori di ristrutturazione dell’immobile, oggetto di intervento del progetto sostenuto da Fondazione CON IL SUD e Fondazione Peppino Vismara.

Le settimane stanno passando, aumenta il caldo, la fatica ma anche la forza lavoro, ed eccoli qui i ragazzi della cooperativa La Casa di Miryam pronti per portare avanti il loro obiettivo: contribuire a trasformare un luogo del profitto mafioso in un luogo di impegno e cambiamento da restituire a tutta la comunità.

Le stanze dell’immobile iniziano a prendere forma. Si inizia a respirare aria nuova, di libertà e gioia.

Sudore, impegno… ma non solo.
La consapevolezza di far parte di qualcosa di grande, qualcosa che è solo l’inizio ma che andrà avanti anche grazie al lavoro di tutti noi.

Vogliamo costruire un luogo di resistenza e opportunità per tutti, uno spazio dove le persone si mettono insieme per dare vita ad un nuovo futuro e a nuove speranze.

Siamo andati a trovarli, abbiamo ripreso i lavori che stanno svolgendo.

Guarda come stanno procedendo!

 

 

Per non perderti gli aggiornamenti puoi seguirci anche qui.

 

 

Via Possidonea

Impronte a Sud – Welfare Lab. Welfare di comunità a Reggio Calabria

Vogliamo avviare la prima esperienza di welfare di comunità a Reggio Calabria.

Con il progetto Impronte a Sud – Welfare Lab vogliamo restituire alla città uno spazio aperto, in cui tutti i cittadini possono essere attori di una comunità attiva e solidale e non solo destinatari di servizi. Con il progetto sostenuto da Fondazione con il SUD prevediamo la ristrutturazione dell’immobile confiscato di Via Possidonea 53, edificio di proprietà di Gioacchino Campolo, noto come il “re dei videopoker”.

Il bene consegnatoci nel 2017 dalla Città metropolitana di Reggio Calabria  mediante procedura di evidenza pubblica si trova nel centro di Reggio Calabria.

Vogliamo che l’immobile ristrutturato diventi uno spazio comune dove le famiglie, persone svantaggiate, aziende possono trovare:

  • uno sportello informativo e di orientamento al lavoro e formazione;
  • servizi e attività a sostegno di organizzazioni e imprese per la realizzazione dei processi che concorrono alla responsabilità sociale;
  • un social point per accedere ai servizi socio assistenziali, sociali, sanitari (CAF, patronato, cure domiciliari, sanitarie e sociali, pronto intervento a domicilio per piccole manutenzioni, interventi di riparazione);
  • uno spazio di co-working;
  • servizi di mobilità per anziani, per persone con disabilità.

Intendiamo realizzare un portale per facilitare l’accesso alle prestazioni sanitarie specialistiche e App per le prenotazioni. Vogliamo attivare anche laboratori di ricerca sociale, della mutualità, laboratori di abilità per figure addette alla realizzazione di arredi, alla riparazione di impianti e attrezzature.

Prevediamo di attivare 15 tirocini e 6/8 inserimenti lavorativi, nell’ambito dei lavori di manutenzione domestica e servizi di assistenza alla persona, all’interno di 4 cooperative partner del progetto.

Con il progetto Impronte a Sud – Welfare Lab vogliamo ridare valore ad un luogo in cui le persone possono agire e riconoscersi protagoniste della costruzione di un bene comune.

☀️ Un tempo erano beni di proprietà della mafia, ora si trasformeranno in nuove opportunità per la comunità: centri…

Pubblicato da Fondazione CON IL SUD su Mercoledì 6 novembre 2019

I nostri partner

Nel progetto di Impronte a Sud – Welfare Lab sono nostri partner:

ASSOCIAZIONE CALABRESE DI EPATOLOGIA – ONLUS

ASSOCIAZIONE TERRITORIALE U.N.S.I.C. RC/387

CITTÀ METROPOLITANA DI REGGIO CALABRIA

COMUNE DI REGGIO CALABRIA

CONSORZIO IDEA AGENZIA PER IL LAVORO S.C.S.

FONDAZIONE EBBENE

FONDAZIONE FINANZA ETICA

LA CASA DI MIRYAM COOPERATIVA SOCIALE

LA NOSTRA VALLE

ROSE BLU COOPERATIVA SOCIALE ARL

SOCIAL HUB

SOCIETÀ NAZIONALE DI MUTUO SOCCORSO CESARE POZZO

SOLEINSIEME SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE ONLUS

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA “TOR VERGATA”

UNIVERSITA DEGLI STUDI MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA

UNIVERSITÀ PER STRANIERI “DANTE ALIGHIERI”

 

Se vuoi sapere di più leggi anche su L’avvenire di Calabria

Puoi seguire le nostre attività sul blog di Esperienze con il Sud o sulla pagina facebook del progetto Impronte a Sud.