AnitiBeer al bergamotto, un sorso di solidarietà

Può una birra artigianale essere buona e allo stesso tempo produrre benessere per le persone e per le comunità? Ebbene sì! È possibile: è questo il caso di AnitiBeer che giunge alla sua seconda produzione, una birra artigianale al bergamotto, la cui vendita alimenta il Fondo di mutualità territoriale Impronte a Sud, realizzata con bergamotti coltivati su un terreno confiscato alle mafie a Melito Porto Salvo, nel cuore dell’area grecanica.

Ma facciamo qualche passo indietro.

Impronte a Sud è un progetto sostenuto da Fondazione con il Sud e Fondazione Peppino Vismara che, a Reggio Calabria, ha consentito la ristrutturazione complessiva di un immobile confiscato stile liberty in pieno centro storico. Al suo interno oggi sono attivi una serie di servizi rivolti alla comunità, un Community Lab e un Laboratorio di ricerca sociale e documentazione.

Tra gli obiettivi di Impronte a Sud anche quello di sperimentare modelli di mutualità territoriale che consentano di accedere a cure sociali e sanitarie a persone in condizioni di vulnerabilità che altrimenti resterebbero escluse. Ed è così che, già durante la pandemia, abbiamo cominciato a costruire un meccanismo nuovo per garantire questa possibilità che significa anche andare incontro ad un approccio diverso di leggere i bisogni delle persone e delle comunità.

Nasce l’estate scorsa la prima AnitiBeer alla zucca

Anzi, per dirla meglio, alla cucuzza, proveniente sempre dal terreno confiscato alle mafie, sul quale lavora ogni giorno la cooperativa sociale Demetra che impiega soprattutto braccianti migranti in percorsi di inserimento lavorativo.

Prodotta dal Birrificio Reggino, una delle 80 imprese che aderisce a La libertà non ha pizzo, la campagna antiracket promossa dal coordinamento reggino di Libera, che ha donato il proprio tempo lavoro per la realizzazione della birra e che è la prima impresa profit a siglare formalmente la nascita del Fondo Mutualistico Impronte a Sud.

Ebbene sì, perché altre imprese si sono già aggiunte negli scorsi mesi al percorso di mutualità territoriale donando tempo, beni e servizi, e proprio qualche settimana fa è arrivata la sigla ufficiale del Protocollo di rete che sancisce la nascita del Fondo mutualistico Impronte a Sud.

Macramè insieme alla MAG delle Calabrie, alla cooperativa sociale Social Hub e a Birrificio Reggino si impegnano a promuovere e rafforzare il percorso di mutualità territoriale. Cosa potrà fare il Fondo? Sostanzialmente due cose: garantire attività di microcredito (in questo è centrale la partnership con la MAG delle Calabrie) e servizi sociosanitari a persone in condizioni di vulnerabilità con un nuovo modo di rispondere alle fragilità delle persone. È attivo, infatti, il Care Lab di Impronte a Sud, una equipe pensata per raggiungere le persone nelle proprie case e che si preoccupa del benessere della persona a tutto tondo.

Riavvolgiamo il nastro e torniamo alla birra!

Un bel sorso di birra fresca aromatizzata al bergamotto, profuma di libertà e di solidarietà, il suo ricavato, ancora una volta, alimenterà il Fondo mutualistico Impronte a Sud. La troverete in vendita sicuramente alla Bottega equosolidale del Consorzio Macramè.

La mutualità non è relazione di aiuto, bensì è reciprocità, dignità, collettività, è beni pubblici e beni comuni. Accresce le relazioni, responsabilizza le persone, ne conserva la dignità. È un dare, ricevere, ricambiare costante.

Aniti, in quella lingua curiosa che è il dialetto calabrese intriso ancora di grecità, significa insieme.

E insieme è il modo giusto per costruire comunità.