AnitiBeer al bergamotto, un sorso di solidarietà

Può una birra artigianale essere buona e allo stesso tempo produrre benessere per le persone e per le comunità? Ebbene sì! È possibile: è questo il caso di AnitiBeer che giunge alla sua seconda produzione, una birra artigianale al bergamotto, la cui vendita alimenta il Fondo di mutualità territoriale Impronte a Sud, realizzata con bergamotti coltivati su un terreno confiscato alle mafie a Melito Porto Salvo, nel cuore dell’area grecanica.

Ma facciamo qualche passo indietro.

Impronte a Sud è un progetto sostenuto da Fondazione con il Sud e Fondazione Peppino Vismara che, a Reggio Calabria, ha consentito la ristrutturazione complessiva di un immobile confiscato stile liberty in pieno centro storico. Al suo interno oggi sono attivi una serie di servizi rivolti alla comunità, un Community Lab e un Laboratorio di ricerca sociale e documentazione.

Tra gli obiettivi di Impronte a Sud anche quello di sperimentare modelli di mutualità territoriale che consentano di accedere a cure sociali e sanitarie a persone in condizioni di vulnerabilità che altrimenti resterebbero escluse. Ed è così che, già durante la pandemia, abbiamo cominciato a costruire un meccanismo nuovo per garantire questa possibilità che significa anche andare incontro ad un approccio diverso di leggere i bisogni delle persone e delle comunità.

Nasce l’estate scorsa la prima AnitiBeer alla zucca

Anzi, per dirla meglio, alla cucuzza, proveniente sempre dal terreno confiscato alle mafie, sul quale lavora ogni giorno la cooperativa sociale Demetra che impiega soprattutto braccianti migranti in percorsi di inserimento lavorativo.

Prodotta dal Birrificio Reggino, una delle 80 imprese che aderisce a La libertà non ha pizzo, la campagna antiracket promossa dal coordinamento reggino di Libera, che ha donato il proprio tempo lavoro per la realizzazione della birra e che è la prima impresa profit a siglare formalmente la nascita del Fondo Mutualistico Impronte a Sud.

Ebbene sì, perché altre imprese si sono già aggiunte negli scorsi mesi al percorso di mutualità territoriale donando tempo, beni e servizi, e proprio qualche settimana fa è arrivata la sigla ufficiale del Protocollo di rete che sancisce la nascita del Fondo mutualistico Impronte a Sud.

Macramè insieme alla MAG delle Calabrie, alla cooperativa sociale Social Hub e a Birrificio Reggino si impegnano a promuovere e rafforzare il percorso di mutualità territoriale. Cosa potrà fare il Fondo? Sostanzialmente due cose: garantire attività di microcredito (in questo è centrale la partnership con la MAG delle Calabrie) e servizi sociosanitari a persone in condizioni di vulnerabilità con un nuovo modo di rispondere alle fragilità delle persone. È attivo, infatti, il Care Lab di Impronte a Sud, una equipe pensata per raggiungere le persone nelle proprie case e che si preoccupa del benessere della persona a tutto tondo.

Riavvolgiamo il nastro e torniamo alla birra!

Un bel sorso di birra fresca aromatizzata al bergamotto, profuma di libertà e di solidarietà, il suo ricavato, ancora una volta, alimenterà il Fondo mutualistico Impronte a Sud. La troverete in vendita sicuramente alla Bottega equosolidale del Consorzio Macramè.

La mutualità non è relazione di aiuto, bensì è reciprocità, dignità, collettività, è beni pubblici e beni comuni. Accresce le relazioni, responsabilizza le persone, ne conserva la dignità. È un dare, ricevere, ricambiare costante.

Aniti, in quella lingua curiosa che è il dialetto calabrese intriso ancora di grecità, significa insieme.

E insieme è il modo giusto per costruire comunità.

Mutualità a Sud, modelli di sussidiarietà e nuovo welfare. Il 16 maggio a Reggio Calabria.

Martedì 16 maggio, dalle 09:00 alle 13:00, presso l’Aula Magna dell’Università per Stranieri “Dante Alighieri”, si svolgerà l’evento “Mutualità a Sud – Modelli di sussidiarietà e nuovo welfare”, promosso dal Consorzio Macramè. L’appuntamento si svolgerà alla presenza del Presidente – Paolo Morerio – e del Direttore – Carmine Guanci – della Fondazione Peppino Vismara e con le conclusioni affidate alla vicepresidente nazionale di Legacoopsociali, Marta Battioni.

DA IMPRONTE A SUD AL FONDO MUTUALISTICO

Mutualità a Sud rientra tra le attività del progetto Impronte a Sud – Welfare Lab, sostenuto dalla Fondazione con Il Sud e dalla Fondazione Peppino Vismara, grazie al quale è stato possibile ristrutturare un immobile confiscato al centro storico di Reggio Calabria, concesso al Consorzio Macramè dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria. All’interno dell’immobile, inaugurato a luglio 2022, oggi è attivo un dispositivo territoriale e del welfare di prossimità. È, inoltre della settimana scorsa la firma del protocollo di rete tra Macramè, Social Hub, MAG delle Calabrie e Birrificio Reggino che dà vita al Fondo mutualistico Impronte a Sud, con il quale verranno sostenute attività di microcredito e servizi sociosanitari per persone in condizione di grave vulnerabilità.

IMPRONTE A SUD PER COSTRUIRE COMUNITÀ

La parte introduttiva della mattinata sarà affidata a Pasquale Neri, del Consorzio Macramè, a Emilio Vergani della cooperativa Social Hub e a Andrea Volterrani, dell’Università di Roma Tor Vergata, questi ultimi due anch’essi partner di Impronte a Sud, così come anche l’Università per Stranieri “Dante Alighieri” la cui partecipazione, con l’intervento di Elisa Vermiglio, punta al rafforzamento del partenariato culturale e formativo a sostegno della mutualità.

Scarica il programma della giornata.

POLITICHE PUBBLICHE PER IL NUOVO WELFARE

Il link tra nuovi modelli di welfare e le politiche pubbliche sarà affidato ad Angela martino, assessora al Comune di Reggio Calabria, Francesco Dattola, capo di gabinetto della Città Metropolitana (che compirà un passaggio sulla futura Fondazione di Comunità metropolitana) e a Valentina D’Urso, Direttore del DIPPS del Ministero dell’Interno con il contributo che il PON legalità può offrire a sostegno dell’innovazione del welfare sui beni confiscati. Una valutazione sull’impatto che il sistema di mutualità può avere sulla comunità sarà invece oggetto dell’intervento di Liliana Leone, direttrice del CEVAS Centro di Ricerca e Valutazione nel Sociale.

UN PROGRAMMA RICCO DI OSPITI

Macramè ha voluto con sé anche alcune tra le più importanti esperienze di sviluppo locale ed economia sociale con la partecipazione di Roberto Ranghetti della cooperativa cauto di Brescia, Tiziana Morina, vicepresidente della Fondazione di Comunità di Messina e Carmelo Caserta del Centro di medicina solidale ACE.

Un fondo mutualistico come strumento per un nuovo welfare di comunità

Nasce il Fondo Mutualistico Impronte a Sud, finalizzato a garantire attività di microcredito e servizi sociosanitari a persone in condizione di vulnerabilità.

Grazie al progetto Impronte a Sud, con il sostegno di Fondazione con il Sud e Fondazione Vismara, il Consorzio Macramè ha avviato la sperimentazione di un sistema di mutualità territoriale come possibile risposta alle complesse fragilità che pervadono le nostre comunità e le persone che le vivono in un’ottica di sviluppo locale.

Insieme alla prossimità, mutualità e comunità sono gli elementi di un processo circolare fondato sulle relazioni che, a partire dal lavoro sull’identità delle comunità, porta alla scelta del modello mutualistico che a sua volta declina la mutualità nella forma della prossimità, in particolare rivolta ai percorsi di cura (Vergani 2021).

Per noi una comunità è un insieme di persone e organizzazioni che condividono un territorio, relazioni, emozioni, interessi, valori, cultura, appartenenza; caratteri che, probabilmente, non sono mai presenti tutti contemporaneamente e mai tutti con la medesima intensità. E, soprattutto, non sono dati una volta e per sempre. L’adozione di un metodo di animazione territoriale, quindi, è precondizione necessaria.

Uno strumento della comunità

A partire da questa sintetica premessa, una prima sperimentazione è la costituzione di un Fondo Mutualistico (che prevede una parte monetaria e una non monetaria) finalizzato a garantire attività di microcredito e servizi sociosanitari a persone in condizione di particolare vulnerabilità.

Il Fondo è già l’esito di un percorso che ha coinvolto il Consorzio, la cooperativa Social Hub, partner di progetto, e due organizzazioni esterne, la MAG delle Calabrie e il Birrificio Reggino.

 

La parte monetaria del fondo si sostiene attraverso donazioni (di persone e organizzazioni, tra queste anche Banca Etica che ha il suo ufficio all’interno del bene confiscato sede di Impronte a Sud.

Ai soggetti promotori si sono già aggiunte la Libreria AveUbik e l’azienda il Vernacolo che con le loro attività istituzionali contribuiscono ad alimentare il fondo e le attività ad esso connesse.

Le relazioni come patrimonio comune

Il filo rosso che unisce queste esperienze lo si può sintetizzare nella convinzione che la relazione è l’unico bene che si produce mentre si consuma.

Affermazione questa che per noi di Macramè e per i nostri compagni di viaggio assume caratteri di generatività e condizione necessaria allo sviluppo di comunità.

Come sostenere il fondo?

In modo semplice e libero. Puoi sostenere il fondo offrendo il tuo tempo, beni o servizi. Oppure con una erogazione liberale al Conto Corrente Banca Etica:

IBAN: IT67A0501803400000017259169
Causale: Erogazione liberale Fondo Mutualistico

AnitiJam, un altro piccolo passo per dare forza al Fondo Mutualistico

Il percorso di mutualità territoriale continua e si rafforza. Dopo le collaborazioni con Birrificio Reggino e Libreria Ave Ubik una nuova azienda si unisce alla nostra rete solidale: è Il Vernacolo di Campolo, una delle più importanti realtà di trasformazione e vendita di prodotti a base di Bergamotto di Pellaro (Reggio Calabria).

Nasce così Aniti Jam: la prima marmellata di bergamotto le cui vendite alimentano il Fondo Mutualistico di Impronte a Sud, nato per offrire servizi socio sanitari a chi non riesce ad accedervi e sostenere iniziative di microcredito e aiuto a persone in difficoltà economiche e sociali.

I bergamotti sono stati prodotti e raccolti dalla cooperativa sociale Demetra sul terreno confiscato alle mafie di Placanica (Melito Porto Salvo – RC) dove opera con percorsi di accompagnamento e inserimento lavorativo soprattutto di braccianti migranti.

Il claim e il marchio della mutualità

Anche la marmellata Aniti Jam riporta stampata sulla bottiglia il claim “Per una mutualità che fa bene e conviene” insieme al marchio della mutualità, un simbolo che richiama il sostegno, i legami, le relazioni di reciprocità che contraddistingue tutte le azioni di mutualità che stiamo attivando.

 

Si rafforza la collaborazione fra il terzo settore e il profit

Lo avevamo già fatto con la Libreria Ave Ubik, storica libreria di Reggio Calabria, con la quale abbiamo avviato l’iniziativa del libro sospeso e prima ancora lanciando Aniti Beer, la birra alla “cucuzza” realizzata per noi da Birrificio Reggino. Si tratta di una modalità nuova per mettere in rete aziende che scelgono di donare tempo, beni o servizi che diventano tasselli di un meccanismo circolare dove anche i singoli cittadini giocano un ruolo fondamentale, come consumatori critici e come parte di una comunità che si attiva.

Il Vernacolo di Campolo è infatti tra le imprese che aderisce a La libertà non ha pizzo, la campagna che unisce imprese e consumatori che dicono no al racket e alle mafie, e ha ricevuto il logo ReggioLiberaReggio alla presenza di don Luigi Ciotti e delle Istituzioni a giugno del 2021.

Antonio Campolo, dell’azienda Il Vernacolo, e Lele Bellomi, referente campagna ReggioLiberaReggio La libertà non ha pizzo a giugno 2021.

Dove puoi trovare Aniti Jam

Puoi trovare la marmellata Aniti Jam presso la nostra bottega equosolidale Le Botteghe delle Terre del Sole a Via del Torrione 89, Reggio Calabria o scrivendo a marketing@consorziomacrame.it.

Così come avvenuto per la birra si tratta di un’edizione speciale con una produzione limitata e il ricavato delle vendite, grazie alla produzione donataci dall’azienda Il Vernacolo, verrà interamente riversato nel Fondo Mutualistico!

Adesso tocca a te! Acquista Aniti Jam per una mutualità che fa bene e conviene!

Del resto Aniti significa insieme, e solo insieme possiamo davvero renderci utili verso chi ne ha bisogno.

 

Birra della mutualità

È nata Aniti Beer, la birra della mutualità

Si chiama Aniti Beer. È la nostra prima birra della mutualità in Calabria. Nasce dalla collaborazione con il Birrificio Reggino nell’ambito del progetto Impronte a Sud – Welfare Lab sostenuto da Fondazione CON IL SUD.

Nasce apposta per aiutare concretamente le persone in difficoltà economica e sociale. Abbiamo scelto infatti con il Birrificio Reggino di destinare parte del ricavato della vendita della birra al Fondo mutualistico che intendiamo creare con i 16 enti partner del progetto Impronte a Sud. In questo senso, Aniti Beer è una delle azioni di mutualità – ad oggi la prima – del percorso che abbiamo avviato a luglio scorso con le nostre socie e i partner del progetto per confrontarci, discutere insieme su come costruire un nuovo modello di mutualità in Calabria.

Perchè Aniti Beer alla ‘cucuzza’

Aniti Beer viene da “aniti” che in dialetto reggino (o greco-calabro) significa “uniti”. Uniti per sperimentare, costruire una nuova mutualità in Calabria. Per aiutare chi non riesce ad accedere ai servizi di assistenza socio-sanitaria, socio-assistenziale di cui ha bisogno (povertà sanitaria). Per sostenere i sogni dei bambini, dei minori che non riescono a coltivare liberamente le proprie capacità e aspirazioni (povertà educativa).

È una birra “alla cucuzza”, cioè a base di ‘zucca’. Ma ha qualcosa di più speciale. La ‘cucuzza’ (in dialetto calabrese zucca) proviene dal terreno confiscato di Placanica che ci ha assegnato il comune di Melito Porto Salvo e che gestisce la cooperativa sociale Demetra, nostra socia. Qui la ‘cucuzza’ cresce grazie all’impegno e al sudore dei migranti che coltivano la terra che li ha accolti.

Il rapporto di collaborazione con il Birrificio Reggino

Aniti Beer è prodotta dal Birrificio Reggino, un’azienda profit della comunità reggina.

Rappresenta per noi l’esempio di una buona prassi di collaborazione fra il terzo settore e il profit.

Il Birrificio è già uno dei fornitori della nostra bottega equosolidale Le Botteghe delle Terre del Sole. Ha a cuore i nostri temi, fa parte della rete antiracket ReggioLiberaReggio e ha scelto di condividere con noi anche questo percorso di mutualità, mettere in campo insieme a noi la prima azione di mutualità del progetto Impronte a Sud.

Consapevoli che per costruire una nuova mutualità che fa bene e conviene a tutti abbiamo bisogno della partecipazione non solo degli enti del terzo settore, ma anche delle aziende profit, delle istituzioni, dei cittadini che condividono i nostri stessi principi e valori, che sanno da che parte stare. Per ricordarci che siamo tutti parte di una comunità.

Solo insieme possiamo dare senso e concretezza a un nuovo modello di mutualità che si ispiri alla rete di sostegno del mutuo aiuto, ai legami di solidarietà, alle relazioni di reciprocità.

Il claim e il marchio della mutualità

La birra Aniti Beer riporta stampata sulla bottiglia il claim Per una mutualità che fa bene e conviene. Ed è contraddistinta dal nostro marchio della mutualità. Nell’etichetta i colori verde e arancio sono i colori del progetto Impronte a Sud.

 

Marchio della mutualità

Il marchio della mutualità è il marchio che rappresenta la nostra idea di mutualità, quella che intendiamo costruire in Calabria per rispondere in maniera nuova alle esigenze di una comunità. È un simbolo che richiama il sostegno, i legami, le relazioni di reciprocità.

È il marchio che contraddistinguerà tutte le altre azioni di mutualità che metteremo in campo.

Dove puoi trovare Aniti Beer

Puoi trovare la birra Aniti Beer* presso la nostra bottega equosolidale Le Botteghe delle Terre del Sole a Via del Torrione 89, Reggio Calabria o scrivendo a marketing@consorziomacrame.it.

È un’edizione speciale limitata in sole 500 bottiglie numerate.

Con la birra riceverai anche una cartolina in cui la ‘cucuzza’ di Aniti Beer si presenta raccontando il suo percorso e il suo sogno di essere d’aiuto agli altri, ma anche 2 sottobicchieri come gadget.

Aniti Beer alla cucuzza

La ‘cucuzza’ di Aniti Beer si racconta

Acquista Aniti Beer per una mutualità che fa bene e conviene!

Per supportare concretamente il fondo che aiuterà persone e famiglie in difficoltà economica e finanziaria, che più di altre hanno bisogno di essere aiutate.

 

*Vietata la vendita ai minori di anni 18. Per bere responsabilmente.

 

La grafica e il concept creativo della birra Aniti Beer sono a cura di Isabel Alfano

 

Mutualità documento

Impronte a Sud – Il documento sulla mutualità. Cos’è e a cosa serve

Il documento sulla mutualità è il risultato di una riflessione, di un ragionamento che abbiamo iniziato a fare nella primavera 2021 in seguito alla crisi economica e sociale degli ultimi due anni e che è ancora aperto e suscettibile di modifiche, integrazioni.

Lo abbiamo costruito con Social Hub nell’ambito del progetto Impronte a Sud – Welfare Lab sostenuto da Fondazione Con il Sud. Ed è più precisamente l’avvio di un percorso sperimentale che stiamo provando a costruire insieme a diversi soggetti.

Questo documento è uno spunto dal quale partire per condividere un percorso sull’idea di mutualità territoriale. Sia con le socie del Consorzio Macramè per tentare di coinvolgere la base sociale e farne diventare un’ipotesi di modello al nostro interno sia con i partner di progetto – fra i quali anche soggetti che non sono della città di Reggio Calabria (ci sono infatti partner in ambito nazionale) –  sia con soggetti esterni al partenariato, la comunità locale, le pubbliche amministrazioni, imprenditori sensibili.  

Pasquale Neri – responsabile del progetto Impronte a Sud – Welfare Lab

Quindi, non una ricetta applicabile sempre e comunque, ma un’ipotesi di metodo che parta dalla conoscenza e dalla lettura dei bisogni che la comunità fa di se stessa. Un intervento diretto con la comunità fatto da soggetti che hanno a cuore certi temi e che attraverso attività di animazione territoriale, culturale e politica dei territori contribuiscono a costruire politiche di welfare partecipate dalle pubbliche amministrazioni, dagli enti del terzo settore, dai cittadini, dalla rete di economia solidale, imprenditoriale sensibile delle comunità territoriali.

Attraverso il documento sulla mutualità

proponiamo agli enti di Terzo settore

di costruire insieme un’idea di mutualità nuova in Calabria

una modalità diversa per organizzare la propria presenza sui territori per rispondere ai bisogni, alle esigenze della comunità.

Cosa contiene il documento

Il documento sulla mutualità contiene una descrizione generale del contesto calabrese (inizi 2020 – fine lockdown), le nostre riflessioni sull’emergenza sanitaria che ha avuto pesanti ripercussioni in Italia. Sulle conseguenze che la pandemia ha avuto – specie in Calabria – sulle attività economiche, sulla domanda di beni e servizi. Ma contiene anche delle riflessioni e proposte su cosa possono fare gli attori del Terzo settore in un contesto di questo tipo.

In un quadro preoccupante dove prevalgono la contrazione della spesa delle famiglie, l’aumento della disoccupazione, la diffusione della criminalità organizzata pensiamo che l’unico elemento su cui dobbiamo lavorare è la comunità. Lavorando con la comunità e dalla comunità possiamo costruire dei percorsi, costruire l’identità e la struttura di una comunità. Un processo lungo per il quale è necessaria la partecipazione dei soggetti che vivono la comunità affinchè questa diventi un soggetto che si riconosca, definisca le condizioni. E che non si può fare dall’oggi al domani. Ne siamo consapevoli. Ma che si può, si deve fare!

L’ambito nel quale secondo noi si può manifestare meglio questo lavoro è l’ambito mutualistico che si realizza nella cura – nel benessere e nella salute – attraverso la prossimità. E non come una semplice prestazione di cura sociale o sanitaria.

Nell’immaginare un nuovo modello mutualistico da adottare in Calabria abbiamo indivividuato gli strumenti della mutualità mediata e indiretta e del fondo sanitario integrativo aperto. Ne parliamo nel documento.

In questi mesi abbiamo condiviso il documento sulla mutualità con le socie del Consorzio Macramè e i partner di progetto. Sulla base delle loro esperienze lo stiamo integrando con altri spunti e riflessioni per arrivare ad un momento comune con un documento finale.

SCARICA E LEGGI IL DOCUMENTO SULLA MUTUALITÀ!

Se vuoi condividere delle riflessioni o altri spunti scrivi nei commenti all’articolo. Ci farà piacere leggere anche il tuo pensiero.

Mutualità Calabria

Impronte a Sud – Verso un nuovo modello di mutualità in Calabria

A luglio 2021 abbiamo avviato nell’ambito del progetto Impronte a Sud – Welfare Lab sostenuto da Fondazione CON IL SUD una serie di incontri con i nostri soci e i partner di progetto. Per riflettere e discutere insieme su come costruire un nuovo modello, un’idea di mutualità diversa da sperimentare in Calabria. Confrontarci con i problemi derivanti dall’aumento delle diseguaglianze e dalla riduzione delle protezioni sociali.

Immaginiamo da sempre un welfare di mutualità e prossimità che metta al centro la persona e i suoi bisogni. Che vada al di là dell’assistenza e dell’erogazione dei servizi. Che sia in grado di costruire relazioni tra cittadini, organizzazioni, aziende, istituzioni, restituire valore ad ogni singola persona, perchè nessuno resti solo. 

L’emergenza sanitaria da Covid ha stravolto abitudini, modo di intendere l’organizzazione dei servizi. Delle relazioni nei territori, nei rapporti con la Pubblica amministrazione.

Pasquale Neri, responsabile del progetto Impronte a Sud

Il nostro ragionamento parte dall’analisi di un contesto regionale preoccupante segnato dalla grave crisi economica e sociale degli utimi due anni, una crisi – sempre maggiore – del sistema di servizi
alla persona a seguito alla quale
abbiamo sentito più che mai l’urgenza e l’esigenza di cambiare rotta. Di assumere un maggiore impegno comune in difesa della responsabilità sociale di impresa. Della prossimità, della mutualità, temi a noi cari e fra le azioni principali del progetto Impronte a Sud.

Un documento sulla mutualità in Calabria

Per questo abbiamo raccolto le nostre riflessioni, proposte. Costruito con Social Hub, partner di progetto, una bozza di documento.

Una bozza dalla quale partire per ragionare insieme e continuare a confrontarci con i nostri soci e con i partner. Concretizzare un’idea di mutualità capace di generare risposte innovative nella cura – del benessere e della salute – attraverso la prossimità.

Un documento aperto e suscettibile di modifiche, integrazioni che propone di costruire insieme una modalità diversa di organizzare la nostra presenza sui territori per rispondere ai bisogni e alle esigenze delle persone. Partendo dalla comunità.

Qui un breve estratto di uno dei primi incontri che abbiamo organizzato l’estate scorsa presso la nostra sede.

Ci siamo incontrati con il nostro staff di progetto (Pasquale Neri, Aldo Cavallari, Gildo De Stefano, Laura Cirella, Natasha Tsepovatenko, Angela Giunta e il nostro direttore Giuseppe Carrozza), con Mario Alberti della Cooperativa sociale “La nostra Terra”, Giovanni Pitrolo di La Casa di Miryam Cooperativa Sociale, Emilio Vergani di Social Hub, Andrea Volterrani dell’Università di Roma Tor Vergata, Antonino Zumbo di Mutua Sanitaria Cesare Pozzo, Massimo De Rosa di Fondazione Èbbene.

In un altro incontro c’erano Domenico Barresi della cooperativa Rose Blu, Cristina Ciccone e Nadia Denisi della cooperativa sociale Demetra, nostre socie e partner del progetto Impronte a Sud.

Le riflessioni dei soci e dei partner di Impronte a Sud sul documento sulla mutualità

Secondo Mario Alberti  della Cooperativa sociale “La nostra Terra”

Un modello efficace perchè parte dal basso. Se non parti dalla gente non riuscirai mai a costringere la Pubblica Amministrazione ad assolvere il suo ruolo.

Secondo Antonino Zumbo di Mutua Sanitaria Cesare Pozzo

Dopo la grave crisi economica e sociale bisogna reagire in positivo, costruire un nuovo tessuto sociale, immergersi nelle aree interne marginali. Vedo il fondo integrativo dinamico, coinvolgente. Dobbiamo ascoltare i cittadini, i medici generici dei territori interni per capire il bisogno, come noi possiamo costruire il fondo integrativo. Dobbiamo metterci  in rete con le associazioni che esistono in queste aree, con la cooperazione sociale. Ma non solo. Per fare questo dobbiamo discutere di più, animare il territorio.

Secondo Giovanni Pitrolo di La Casa di Miryam Cooperativa Sociale

Io penso che sia un modello vincente. E che abbiamo scommesso su una strada impegnativa ma che ci può permettere di raggiungere gli obiettivi. Questo perchè siamo cresciuti per aver costruito delle relazioni sane. Abbiamo sentito il bene di Via Possidonea come il bene della comunità. Reso fruibile e bello. Abbiamo avvicinato le persone. Non c’è stato qualcuno che si è avvicinato spontaneamente. No solo mafia, ma inefficienza della Pubblica Amministrazione. Non terrei fuori da questo modello gli enti profit perchè gli enti profit sono parte della collettività. Dobbiamo riuscire a fare capire il valore del Terzo settore, di quello che stiamo portando avanti. Solo chi lo vive può testimoniare. Vivendolo riesco a sentirlo mio.

Secondo Massimo De Rosa di Fondazione Èbbene

Crediamo che sia una modalità vincente: mutualità e reciprocità. Occorre chiedere la partecipazioe attiva delle persone alla costruzione della comunità. Coinvolgere la gente in processi di partecipazione attiva che sono proprie della cooperazione.

Secondo Andrea Volterrani dell’Università di Roma Tor Vergata

Incontro importante che a che fare con i soci del Consorzio Macramè, con i partner di progetto. Il percorso è che questo documento deve essere oggetto di discussione, di confronto con tanti soggetti, sia organizzati, con la Pubblica amministrazione dove possibile, con soggetti imprenditoriali, soggetti del terzo settore. Ma è importante coinvolgere più avanti anche persone che potrebbero essere interessate ma che non fanno parte di organizzazioni perchè sono persone rilevanti per la comunità reggina, che sono persone attive ma anche quelle che non sono attive, che hanno problemi, che sono vulnerabili così come quelli che non sono vulnerabili. È l’avvio di un percorso di partecipazione anche nella costruzione, discussione del documento. Per coinvolgere le persone prima di arrivare in fondo nel processo.

Mutualità Calabria

Secondo Domenico Barresi della cooperativa sociale Rose Blu

È più facile iniziare a fare questo tipo di ragionamento nei comuni in cui l’appartenenza a un luogo può essere la base. Nei comuni in cui c’è un’identità di comunità, c’è un rapporto tra le persone che identificano un contesto territoriale.

Secondo Nadia Denisi della cooperativa sociale Demetra

A proposito della comunicazione. Io la vedo su diversi livelli. Innanzitutto la comunicazione tra di noi. Affinchè ciascuno sa cosa c’è, che cosa si fa sul territorio. Una volta raggiunto questo linguaggio comune tra di noi possiamo arrivare al livello della comunità.

 

Fare mutualità significa mettere sempre al centro le persone, le comunità.
Restituire loro valore. Generare un impatto concreto a beneficio di tutti.

Per noi la mutualità non è solo intenzione, è prima di tutto azione.

Ed è grazie a questi incontri che capiamo che possiamo, anzi, dobbiamo fare!

 

 

Via Possidonea

Impronte a Sud – Welfare Lab. Welfare di comunità a Reggio Calabria

Vogliamo avviare la prima esperienza di welfare di comunità a Reggio Calabria.

Con il progetto Impronte a Sud – Welfare Lab vogliamo restituire alla città uno spazio aperto, in cui tutti i cittadini possono essere attori di una comunità attiva e solidale e non solo destinatari di servizi. Con il progetto sostenuto da Fondazione con il SUD prevediamo la ristrutturazione dell’immobile confiscato di Via Possidonea 53, edificio di proprietà di Gioacchino Campolo, noto come il “re dei videopoker”.

Il bene consegnatoci nel 2017 dalla Città metropolitana di Reggio Calabria  mediante procedura di evidenza pubblica si trova nel centro di Reggio Calabria.

Vogliamo che l’immobile ristrutturato diventi uno spazio comune dove le famiglie, persone svantaggiate, aziende possono trovare:

  • uno sportello informativo e di orientamento al lavoro e formazione;
  • servizi e attività a sostegno di organizzazioni e imprese per la realizzazione dei processi che concorrono alla responsabilità sociale;
  • un social point per accedere ai servizi socio assistenziali, sociali, sanitari (CAF, patronato, cure domiciliari, sanitarie e sociali, pronto intervento a domicilio per piccole manutenzioni, interventi di riparazione);
  • uno spazio di co-working;
  • servizi di mobilità per anziani, per persone con disabilità.

Intendiamo realizzare un portale per facilitare l’accesso alle prestazioni sanitarie specialistiche e App per le prenotazioni. Vogliamo attivare anche laboratori di ricerca sociale, della mutualità, laboratori di abilità per figure addette alla realizzazione di arredi, alla riparazione di impianti e attrezzature.

Prevediamo di attivare 15 tirocini e 6/8 inserimenti lavorativi, nell’ambito dei lavori di manutenzione domestica e servizi di assistenza alla persona, all’interno di 4 cooperative partner del progetto.

Con il progetto Impronte a Sud – Welfare Lab vogliamo ridare valore ad un luogo in cui le persone possono agire e riconoscersi protagoniste della costruzione di un bene comune.

☀️ Un tempo erano beni di proprietà della mafia, ora si trasformeranno in nuove opportunità per la comunità: centri…

Pubblicato da Fondazione CON IL SUD su Mercoledì 6 novembre 2019

I nostri partner

Nel progetto di Impronte a Sud – Welfare Lab sono nostri partner:

ASSOCIAZIONE CALABRESE DI EPATOLOGIA – ONLUS

ASSOCIAZIONE TERRITORIALE U.N.S.I.C. RC/387

CITTÀ METROPOLITANA DI REGGIO CALABRIA

COMUNE DI REGGIO CALABRIA

CONSORZIO IDEA AGENZIA PER IL LAVORO S.C.S.

FONDAZIONE EBBENE

FONDAZIONE FINANZA ETICA

LA CASA DI MIRYAM COOPERATIVA SOCIALE

LA NOSTRA VALLE

ROSE BLU COOPERATIVA SOCIALE ARL

SOCIAL HUB

SOCIETÀ NAZIONALE DI MUTUO SOCCORSO CESARE POZZO

SOLEINSIEME SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE ONLUS

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA “TOR VERGATA”

UNIVERSITA DEGLI STUDI MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA

UNIVERSITÀ PER STRANIERI “DANTE ALIGHIERI”

 

Se vuoi sapere di più leggi anche su L’avvenire di Calabria

Puoi seguire le nostre attività sul blog di Esperienze con il Sud o sulla pagina facebook del progetto Impronte a Sud.